Sono lieto di essere qui con te, sapendo che in questi momenti tu hai coscienza di questa nostra unione. Io sono unito a te da sempre, ma tu non avverti la mia vicinanza, spesso – anzi- ti senti solo e incompreso; credi di essere l’oggetto dell’altrui schermo, vittima di congiure tramate dal malanimo dei tuoi fratelli. Altre volte ti ritieni perseguitato dal destino; se ti accadano quei piccoli incidenti, che in definitiva sono comuni contrattempi della vita, tu li interpreti come inequivocabili segni di una divina persecuzione. Spesso tracci piani per il futuro riguardanti relazioni o il tuo lavoro; quando la realizzazione dei tuoi piani, spesso irrealizzabili nei termini che vorresti, tarda o presenta difficoltà contingenti, cadi in uno stato di agitazione che ti fa imprecare contro chi – in definitiva – manca di ciò di cui tutti noi manchiamo: amore al prossimo.
Non riconosci mai di avere sbagliato o di avere desiderato qualcosa per te irraggiungibile; dai sempre la colpa agli altri. Quando invece devi riconoscere quello che i tuoi fratelli hanno saputo fare più di te, dici che sono stati aiutati dalla fortuna. Eppure, quando ci indirizziamo gli uni agli altri, abbiamo tutti i momenti di indecisione, tutti abbiamo paura, abbiamo il lato tenero, amiamo l’elogio e non vogliamo sentirci dire la verità.
Sei scontento e sfiduciato, chiuso in te stesso e pur desideroso di relazioni; vorresti che gli altri riconoscessero le tue capacità, ma ti nascondi, non per modestia, per timore. Questo insieme di incoerenza, di contraddizioni, è l’uomo. Sei tu che ancora non hai raggiunto un ordine ed un equilibro interiore. Raggiungere un ordine e un equilibrio, non significa avere dei principi presi a prestito dalla morale e vivere coerentemente a quelli con sforzo; la legislatura più rigida e più completa non vale la coscienza sociale di un popolo. Così raggiungere quest’ordine significa vivificare la propria coscienza di unità nella pluralità, in funzione della pluralità stessa. Un fratello che ha raggiunto quest’ordine è equilibrato, costante, non è trascinato dall’entusiasmo, non è annientato da un contrattempo.
Vi sono alcune cose od alcune creature che sono per te fonte di dolore, eppure di danno un qualche interesse, visto che non vuoi disfarti di loro. Queste cose, creature o relazioni, ti irritano tanto da riempire di malumore te stesso e di riflesso l’ambiente in quale vivi; maledici per esse la vita e chi non ti aiuta a risolvere il tuo dolore. Se tu volessi intendere, fratello caro, non vi sarebbe bisogno che noi ti parlassimo in particolare, perché nei passati insegnamenti, vi è già la soluzione che desideri. E che cosa possono farti della parole, o quando la sofferenza che ti procurano queste relazioni, creature o cose, non è sufficiente a farti reagire? Se sono per te importanti come l’aria che respiri, devi accettarle come sono, con il loro lato piacevole e con quello spiacevole; se invece credi di poter vivere ugualmente senza creare danno ai tuoi fratelli, prendi coraggio e liberati.
Vi sono alcune cose nella vita che sono per te pesanti bagagli, conseguenze di azioni che cerchi di scrollarti di dosso ma che in un modo o nell’altro da una parte o dall’altra, tornano a te; non ti servirà il malvolere verso chi è l’apparente causa di questa sua gravosità; non esiste dolore, sia pure causato da altri, che ricada ingiustamente o inutilmente su di te. Questo è importante, fratello caro!
Ti ho udito spesso dire : ” Vorrei aiutare i miei fratelli, ma non posso, ho poche possibilità, se ne avessi di più, potrei anche aiutare di più!”.
Se tu perdessi quello che hai ti accorgeresti di essere ricco e di non ” aver voluto” dare, non di ” non aver potuto”. Anche nella più grande miseria c’è qualcosa da donare. Nessuno può dire di essere al di fuori di ogni aiuto. Così, aiuta tutte le creature, amale. Non mostrarti scandalizzato se un tuo fratello ti fa una confessione, confessa a te un suo grave errore, non giudicarlo, dona a lui comprensione. Se mostri molta riprovazione per ciò che ha fatto, interrompi fra te e lui quella prima corrente di simpatia che si è stabilita e non potrai più aiutarlo. Accrescerai in lui la crudeltà, non la fiducia nell’altrui comprensione, non la fiducia nella vita.
E c’è tanto bisogno di comprensione nel mondo! Ecco che cosa può portare la pace nel mondo. Non è certo la reciproca paura che può tenervi a lungo lontani da un conflitto; ma se non distruggi le barriere che sono fra te e il tuo fratello, come potrà esservi la pace nel mondo? Se non cessi di sfruttare, come potrà essere che tu non sia sfruttato? Così aiuta le creature. Tu forse non immagini quanto sia più facile per un fratello beneficato aiutare a sua volta un altro fratello, quanta fiducia gli dia nella vita un atto che a te costa poco. E perché non donare questo amor fraterno , sapendo che non è solo la sensazione di sentirsi circondati di affetto, ma che può cambiare tutta l’esistenza di una creatura? Tu getti un seme, seme che germoglia, che dà i suoi frutti; tu metti in moto una catena di cause e effetti, che trascinerà chi agisce per convinzione e chi dà per ricevere. Anche chi non dona spontaneamente imparerà, vedendo i meravigliosi effetti del fraterno aiuto. Tu – forse- pensi: ” Perché devo essere così comprensivo con i miei fratelli, quando da qualcuno di loro non ho ricevuto che dolore, che crudeltà?”. Proprio per questo il ricordo di ciò che tu hai provato deve spingerti ad evitare ai tuoi fratelli qualsiasi dolore.
Forse ascoltando queste mie parole tu pensi che non esprimono niente di nuovo; da tanti secoli sono state dette e nessuno le ha messe in pratica, proprio perché lontane dalla vita dell’uomo. Ed io ti dico, invece, che ti sono dette proprio perché vivi.
Quando ad esempio, tu sei in collera con un tuo fratello, credi sia meglio domandare a lui scusa, pur avendo ragione o continuare ad alimentare questa collera? Molte volte proprio perché quello che dici è giusto, è vero, i tuoi fratelli si irritano con te, ed allora è doppiamente faticoso per loro chiederti scusa. Sii dunque tu il primo a muoverti; non vi sono questioni di ragione o di torto nella grande fratellanza universale.
Guarda con quanto amore ci seguono i nostri Fratelli Maggiori. Se tu sbagli, l’assoluto non attende che tu riconosca il tuo errore; è Lui che ti fa comprendere, e tu cerca di contraccambiare l’amore che egli ha per Te, amando le sue creature come io ti Amo.
Om Mani Padme Hum – La Perla è nel Loto
Il Fratello Orientale – Dai Mondi Invisibili – Cerchio Firenze 77
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