Una Semplice Domanda

“Se per esempio muori all’improvviso di notte, tante cose rimangono incompiute.
Oggi so che ho il dovere di comportarmi in un certo modo nei confronti delle persone, di mia moglie, delle mie figlie perché non so quanto vivrò.
Quindi mi dà questa opportunità di scrivere le lettere, di sistemare assolutamente le cose.
La malattia non è esclusivamente sofferenza.
Ci sono dei momenti bellissimi.
La malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, ti può spingere anche più in la rispetto al modo anche superficiale in cui viviamo la nostra vita.
La considero anche un’opportunità.
Non ti dico che arrivo fino a essere grato nei confronti del cancro, però non la considero una battaglia.

L’ho detto più volte. Se mi mettessi a fare la battaglia col cancro ne uscirei distrutto.
Lo considero una fase della mia vita, un compagno di viaggio, che spero prima o poi si stanchi e mi dica “Ok, ti ho temprato. Ti ho permesso di fare un percorso, adesso sei pronto.
Cerco di non perdere tempo, di dire ai miei genitori che gli voglio bene. Mi sono reso conto che non vale più la pena di perdere tempo e fare delle stronzate.
Fai le cose che ti piacciono e di cui sei appassionato, per il resto non c’è tempo. Siamo qui per cercare di capire il senso della vita e io ti dico: ho paura di morire.

Spero di vivere il più a lungo possibile, però mi sento molto più fragile di prima e ogni comportamento mi porta a fare questo ragionamento, cioè:
“È la cosa giusta che sto mostrando alle mie figlie?”.
In questo senso, cerco di essere un esempio positivo, cerco di insegnare loro che la felicità dipende dalla prospettiva attraverso la quale tu guardi la vita.
Cerco di spiegare loro che non devi darti delle arie, devi ascoltare di più e parlare di meno, migliorarti ogni giorno, devi ridere spesso e aiutare gli altri.
Secondo me, questo è un po’ il segreto della felicità.”

Una lezione di vita, Gianluca Vialli
Netflix – Una semplice domanda.

Insegnamento

Ieri, con molta calma, discutevo con mio figlio Lorenzo di 21 anni su alcuni suoi comportamenti. Mentre parlavo mi guardava. Alla fine del mio ragionamento mi ha chiesto: “Sei arrabbiata?”
L’ ho guardato dal suo metro e novanta con fare interrogativo.
E lui con una dolcezza infinita mi dice: “Io non riesco mai ad essere arrabbiato con te. Sai mamma mi ricordo ogni giorno di quando da piccoli ti occupavi da sola di me di Martina e Chiara. Ci portavi a scuola, andavi a lavoro, ritornavi a prenderci, ci preparavi tante cose buone da mangiare e ti prendevi cura di noi con amore, ogni giorno senza mai farci mancare niente. Non voglio saperti arrabbiata per tutto questo”.

Mi sono commossa e in quel momento presente tutto si è dissolto, vestiti accumulati sulle sedie, scarpe n 45 in ogni dove, la speranza di far diventare un uomo ordinato…
È rimasto solo l’amore, non contava più niente se non quel sentimento reciproco che ci unisce dai tempi dei tempi e che si è rafforzato con gli insegnamenti che la vita ci ha donato nel nostro cammino.

Il focus: Ricordiamoci sempre, in ogni momento, volgiamo l’attenzione all’amore che le persone ci hanno donato e non alle mancanze.
Così si eviterà di generare sofferenza.


Grata per questo insegnamento 🙏